Girovagando in rete, ho trovato questo sito veramente ben fatto !!!
http://www.themiracleshard.com/regni/Regni...pagina=1http://"Notte fiacca sull’isola di Tortuga. Senza fiato, priva di rumori. Almeno così sembra vista in lontananza dal cannocchiale di chi audacemente e imprudentemente si avvicina alle sue pericolose coste.
Le onde sbattono stancamente sui moli e nel silenzio si sentono scricchiolare gli innumerevoli legni dalle vele scarlatte. Qualche mozzo fischietta sui ponti di coperta delle navi della più grande flotta di tutti i tempi. Chinati carponi a lustrare, strofinare, sputare e cantare, tutti sono consci di doversi dimostrare onorati, grati e riconoscenti al capitano per ciò che egli ha concesso loro: toccare una nave con le loro luride e callose mani.
In Piazza della Misericordia si odono le grida provenienti dalla locanda e l'isola sembra prendere vita propria, quasi a turbare la quiete selvaggia descritta prima.
Un pescatore si addormenta con la canna da pesca in mano, incurante del fatto che un ladruncolo sta svuotando le sue già vuote tasche.
Uno schianto si ode dal "Cannocchiale Rotto", rumore di boccali rotti e sedie sfasciate: qualche ubriaco ha allungato troppo le mani su una delle ragazze del bordello ed evidentemente l’oste non ha gradito. Un occhio nero e due costole rotte sono la generosa ricompensa per avere delle ardite e scostumate mani.
Un beone esce dalla locanda e vomita in terra, un altro barcolla fino a raggiungere Blanche la quale, schifata, finge di essersi sposata con un ricco commerciante di Hammerheim e di essere ormai interessata a vendere solo vestiti.
Gruppi di marinai parlano di una vecchia mappa e di un tesoro sepolto. Altri, tra urla, schiamazzi e bestemmie organizzano una pesca al kraken. Altri ancora si spartiscono del ricco bottino, sono infatti appena tornati da un arrembaggio. Hanno recuperato dobloni, armature e stoffe e persino una fregata praticamente appena varata "presa in prestito" a quei poveri sprovveduti che poco saggiamente solcavano i mari. Tutti sanno che si tratta di territorio scarlatto e che la ciurma esige il pagamento di un pedaggio.
Avanti e indietro, dalle palme al patibolo, il Mastro, con la frusta agganciata al cinturone, controlla che nessuno spirito bollente faccia qualche follia e intanto il Nostromo parlotta con un corsaro riguardo a chi secondo loro dovrebbe vincere un duello a insulti all'ultima rima.
Due marinai si giocano a dadi l'intera paga appena riscossa dal capitano.
In sottofondo si può sentire una donna con un bimbo in fasce sul grembo che urla bestemmie contro Henry Morgan. Da quanto ella sostiene, il vecchio capitano corsaro, sebbene morto, è rimasto ancora piuttosto prolifico.
Sullo sfondo, dietro una palma, spunta una nuvoletta di nebbia particolarmente bianca. C’è puzza di erbapipa e tre figure sono avvolte nella fitta coltre di fumo. Sono il capitano e i suoi ufficiali che discutono sul prossimo colpo da compiere e come far riecheggiare su tutti i mari il nome degli scarlatti. Parlano animatamente, aspirando dalle loro lunghe pipe e trangugiando del buon grog di annata.
Un povero naufrago ancora fradicio sbuca in questo trambusto in cerca di aiuto. Subito qualcuno della ciurma lo blocca da dietro: un coltello puntato alla schiena, una voce all'orecchio che gli "consiglia" di mettere tutto il proprio oro in terra.
"Un altro ridicolo e inutile mozzo!" sbotta il capitano e tutti scoppiano a ridere.
Subito si sente il rumore secco di una frusta e il Primo Ufficiale, rivolgendosi al malcapitato, dice: "Damerino, questo posto non fà per te. Qui siamo su Tortuga e non resisterai più di due lune".